COME SVILUPPARE UN'INIZIATIVA STEINER-WALDORF
Premessa
All’origine di una iniziativa Waldorf sta un impulso spirituale che si propone di dar vita ad una concreta realtà sociale, la quale cercherà di far conoscere ed applicare la pedagogia steineriana: una pedagogia che vuole coltivare l’essere umano nella sua triplice entità: fisica, animica e spirituale. Questa immagine dell’essere umano è alla base di tutta la pedagogia e della didattica, anche nei suoi aspetti più pratici. Non essendo la pedagogia steineriana riducibile ad un metodo ma richiamandosi alla nozione di cammino evolutivo degli adulti (insegnanti, educatori o genitori che siano) lungo un percorso di autoeducazione, è importante che la fase di attuazione sia preceduta da un lavoro conoscitivo ed esperienziale sui fondamenti della pedagogia steineriana. Questo lavoro propedeutico è auspicabile che sia portato avanti da un gruppo di persone da cui, nel tempo, potranno maturare e consolidare le forze necessarie per sostenere l’iniziativa della fondazione della scuola.
La creazione di una realtà Waldorf ha bisogno di un periodo di preparazione nel quale devono accadere certi fatti.
Va tenuta nella massima evidenza l’importanza del lavoro spirituale che deve precedere il fare. È quindi importante che coloro che liberamente desiderano dare vita a tali iniziative siano consapevoli della responsabilità di ciò che stanno facendo, una responsabilità, va ribadito, anche sul piano spirituale. Debbono inoltre portare a coscienza che la fonte del loro operare è l’Antroposofia.
Il termine “antroposofia” fu coniato da Rudolf Steiner nei primi anni del ventesimo secolo per denominare il proprio lavoro e la propria ricerca a carattere scientifico-spirituale. La sua ricerca cercò di abbracciare sia le componenti tangibili, materialmente verificabili della vita, sia le dimensioni più intangibili, spirituali dell’esistenza e della realtà con un approccio scientifico. L’Antroposofia è una sorgente di conoscenza, di pratica e di ricerca in continuo sviluppo. Il lavoro comprende la ricerca delle facoltà volitive, emozionali e cognitive dell’uomo. Queste facoltà costituiscono gli strumenti essenziali attraverso i quali l’essere umano, ed in particolare il bambino che cresce, è posto nella condizione di costruire le esperienze, i processi di apprendimento e le competenze che gli serviranno per tutta la vita.
Mentre non è affatto necessario che un genitore debba conoscere l’opera di Steiner per affidare il bambino ad una scuola steineriana, è necessario che all’origine dell’iniziativa di fondare una scuola ci sia un nucleo di persone fortemente interessate all’Antroposofia e profondamente coscienti della validità degli impulsi che essa può dare per un rinnovamento della cultura.
Come l’essere umano è prima spirito e poi materia, così un’iniziativa è prima una realtà spirituale e poi materiale.
In un’iniziativa Waldorf è costantemente emergente il tema della ricerca del miglior equilibrio tra sostanza e forma, dove per sostanza si intende il lavoro spirituale che viene fatto inizialmente dal gruppo promotore e vuole diventare realtà concreta, pratica. Non è sufficiente una mera conoscenza dei contenuti antroposofici e pedagogici, ma occorre che questi siano sempre e di nuovo coltivati e attualizzati nei singoli e nella comunità.
Un’iniziativa Waldorf è portatrice della capacità di compiere un’importante opera sociale potenzialmente in grado di trasformare la realtà materiale in una direzione conforme al cammino spirituale evolutivo dell’uomo moderno. Non è semplicemente una scuola diversa dalle altre o “alternativa”, bensì una realtà in grado di stimolare anche nelle individualità adulte che vi entrano in contatto un cambiamento che va nella direzione di un percorso di conoscenza attraverso l’autoeducazione.
Preparare il terreno
Il gruppo di studio
Un gruppo di studio sui fondamenti della pedagogia steineriana dovrebbe essere il primo passo per muoversi nella direzione della fondazione di una scuola. Il coinvolgimento di persone già portatrici di maggiori conoscenze o esperienze potrà essere d’aiuto, come pure la partecipazione di componenti del gruppo anche a corsi e seminari sulla pedagogia steineriana organizzati altrove. Non si dimentichi che per cogliere a pieno la natura della pedagogia steineriana non si può assolutamente prescindere da tutto ciò che fa parte dell’esperienza artistica e che per quest’aspetto i testi scritti non risultano un supporto sufficiente.
Per rafforzare le premesse di un sano sviluppo dell’iniziativa, è importante ricercare una relazione attiva con i gruppi locali della Società Antroposofica.
La nascita dell’Associazione
Quando prende consistenza la volontà di “fare” è opportuno che dalla dimensione individuale di poche persone, che sempre sta all’origine di una nascente realtà, si passi ad una identità di gruppo che possa presentarsi al mondo esterno con la propria proposta. La forma più semplice e solitamente più adatta per raggiungere questo scopo è l’Associazione. Le persone potranno quindi costituire un’Associazione, mettendo a punto lo Statuto che la reggerà.
L’attività culturale pubblica
Compito primario della neonata Associazione è preparare adeguatamente il terreno per far sì che l’impulso possa crescere circondato dal sostegno di un sempre maggiore numero di persone motivate. Se da una parte è fondamentale continuare il lavoro interno di approfondimento, studio e preparazione, dall’altra diventa importante avviare un’attività esterna di incontri pubblici di diffusione. Le modalità più comunemente utilizzate sono le mostre, le conferenze, i seminari, i corsi rivolti a genitori ed educatori in cui si può associare il momento conoscitivo con quello dell’esperienza artistica. La presenza di tali iniziative in spazi pubblici p.es. del Comune o di altri soggetti istituzionali, costituisce una premessa per instaurare fin dall’inizio dei buoni rapporti con l’Amministrazione e le Istituzioni locali.
È particolarmente importante un lavoro culturale, artistico e pratico rivolto a mamme e papà in attesa e a genitori ed educatori di bambini piccoli. Iniziative in tal senso faranno sì che nel territorio si sviluppino delle sensibilità e delle consapevolezze nei confronti del bambino piccolo e che queste possano entrare al più presto nella sua vita quotidiana, anche nella sua casa.
Sono questi i presupposti sani per vedere nascere una prima domanda per una realtà pedagogica strutturata.
Dall’attività culturale alla fondazione delle realtà pedagogiche
Inserimento nel movimento nazionale
Nel pieno rispetto della libertà di ogni iniziativa Waldorf, è auspicabile che le nuove realtà si mettano in comunicazione con il movimento già esistente, in un’ottica di confronto e collaborazione.
In particolare, già fin dalla fondazione dell’Associazione Pedagogica ci si dovrà riferire all’Associazione Sole Luna Stelle che associa le insegnanti delle Scuole dell’infanzia e offre supporto pedagogico alle nuove iniziative.
Nel successivo lavoro preparatorio alla fondazione di una scuola primaria è indispensabile rapportarsi con l’Associazione Insegnanti delle scuole Rudolf Steiner di lingua italiana, la quale cura a livello nazionale gli aspetti pedagogici per il secondo e terzo settennio.
Le relazioni con queste organizzazioni, oltre che con la Federazione, possono essere di grande aiuto ed orientamento per l’avvio e lo sviluppo delle iniziative pedagogiche.
Gli insegnanti
L’Associazione dovrà farsi carico di individuare i futuri insegnanti, inizialmente per la scuola dell’infanzia e poi per la scuola dell’obbligo. In particolare, perché l’avvio delle attività scolastiche del primo ciclo possa avvenire in maniera consapevole e competente, è consigliabile avvalersi di un insegnante che abbia già acquisito una certa esperienza nella scuola Steiner-Waldorf.
Se non sono presenti insegnanti formati in pedagogia Waldorf, è auspicabile che l’associazione si assuma la responsabilità di finanziare, se necessario, chi dovrà prepararsi a svolgere il compito di maestro/a frequentando gli appositi corsi di formazione approvati dalla Federazione. Fondamentale è infatti la preparazione dell’insegnante e il suo continuo aggiornamento anche attraverso le iniziative di “Sole Luna Stelle” e “Associazione degli Insegnanti”.
I futuri insegnanti, eventualmente insieme alle persone più interessate all’Antroposofia, costituiranno una sorta di pre-collegio che attiverà un lavoro pedagogico e contribuirà alla fondazione della scuola.
Il gruppo giochi
Aprire una vera scuola dell’infanzia Steiner-Waldorf richiede il possesso di requisiti che non sempre sono soddisfatti da subito. Un primo passo può quindi essere la nascita di un Gruppo giochi informale nel quale alcuni bambini di età tra i 3/4 ed i 6 anni potranno passare con regolarità qualche ora insieme in uno spazio adatto, anche all’interno di una normale abitazione privata, seguiti da una persona che abbi il giusto atteggiamento interiore ed una sufficiente competenza nella pedagogia steineriana del primo settennio.
Questa è una soluzione che riduce al minimo i costi e l’impegno necessario per avviare e gestire una realtà.
La nascita della Scuola dell’Infanzia
Quando si manifesta interesse e adesione di un numero sufficiente di famiglie e si consolida una certa qualità nella conduzione pedagogica attraverso la presenza di insegnanti formati nella pedagogia Steiner-Waldorf e che abbiano accolto l’immagine dell’uomo e del suo sviluppo ispirati dall’Antroposofia di Rudolf Steiner, si può muovere il passo verso la scuola dell’infanzia.
Sul piano pratico, per la nascita di una Scuola dell’infanzia, sono necessari tre fattori: i bambini, degli insegnanti formati, dei locali a norma.
Va anche sottolineato che non potrà ufficialmente chiamarsi scuola dell’infanzia se non sono presenti anche i requisiti previsti dalla normativa vigente sulla “parità”.
Visto che la realtà, una volta avviata, assume immediatamente un aspetto economico rilevante, pur nella accettazione di un aspetto di rischio legato al funzionamento economico dell’iniziativa, è opportuno portare attenzione al bilancio dei costi e dei ricavi, che dipende dal numero di bambini. Con questa considerazione si vuole semplicemente focalizzare una delle conseguenze della dimensione numerica della realtà, non certo l’unica o la più importante, ma quella che, dall’esperienza già fatta in molte realtà, può diventare, sul piano pratico, critica. Dalle esperienze attualmente in corso in Italia sembra di poter affermare che raggiungere numeri adeguati ad una sana vita per una scuola dell’infanzia è senz’altro più semplice che non per una scuola; il più delle volte si tratta di dare adeguata informazione sull’esistenza della realtà. È anche da questo punto di vista che, se si tratta di una Scuola dell’infanzia paritaria, l’informazione può essere più efficace.
Compito dell’Associazione sarà comunque di sviluppare una programmazione economica e trovare risorse tali da permettere uno sviluppo possibile e garantire la libertà dell’insegnante, che deve poter attuare le scelte organizzative (età dei bambini da accogliere, orari, ecc.) indipendentemente da fattori meramente economici o da interessi personali dei genitori che non tengono conto degli aspetti pedagogici.
La fondazione della scuola di base
La decisione di fondare una scuola del primo ciclo va ponderata con coscienza e competenza da parte del pre-Collegio, degli Amministratori e dell’Associazione tutta. L’avviamento dell’attività scolastica è l’ultimo passo rispetto ad un lungo percorso preparatorio, sia sul piano pedagogico sia su quello giuridico amministrativo.
È quindi sicuramente auspicabile che, prima di fondare la scuola, vi sia già almeno una sezione di asilo ben avviata, con una ventina di bambini, dal quale ogni anno ne usciranno mediamente 6/7 in età scolare. Se le sezioni di asilo saranno due, ogni anno avremo almeno una dozzina di bambini. Questa considerazione non intende porre l’asilo in una luce strumentale per l’economia della scuola; il fatto che i bambini frequentino un giardino d’infanzia steineriano è un bene in sé, perché cominceranno a ricevere a 3 o 4 anni i benefici dell’educazione Waldorf. Qui si vuole mettere in rilievo, ancora una volta, che l’impulso ideale che sta all’origine di una iniziativa Waldorf deve essere pur sempre accompagnato da un razionale, lucido e desto esame della realtà materiale, che di solito, in queste iniziative, ci viene crudamente incontro soprattutto nella sfera economica.
Se le iniziative private che coinvolgono i bambini di età 3-6 anni possono avere una vita relativamente sana e tranquilla, quando entriamo nell’età dell’obbligo scolastico le cose si fanno più complesse.
Fondare una scuola vuol dire avere un progetto formativo e una offerta formativa elaborati sulla base della pedagogia Steiner-Waldorf e conformi ai principi della Costituzione e all’ordinamento scolastico italiano, locali adeguati e insegnanti con formazione Steiner-Waldorf e titolo di studio idoneo. In questo modo sarà possibile iscrivere la scuola al registro delle scuole non paritarie o chiedere la parità secondo quanto previsto dall’attuale legislazione.
Dar vita ad una scuola del primo ciclo priva di questi requisiti fondamentali, significa non potersi definire “scuola” e dover chiedere ai genitori dei bambini di ricorrere al diritto all’educazione paterna. Questo fatto può essere vissuto da alcuni genitori come ostacolo o segnale di scarsa affidabilità della scuola, con effetti negativi sul numero degli alunni frequentanti e, quindi, anche sulla salute della conduzione pedagogica ed economica.
Si consideri che in presenza di pochi alunni si può talvolta ricorrere alle cosiddette “pluriclassi”, dove bambini di età diversa fanno lezione con lo stesso insegnante garantendo così la socialità della comunità classe e la sostenibilità economica.
Lo sviluppo dell’attività scolastica
La pedagogia Waldorf prevede un ciclo unitario I-VIII ed in questo trova corrispondenza nell’attuale ordinamento scolastico italiano, anche se esistono differenze di impostazione notevoli. Ne deriva che sin dal momento della fondazione di una scuola vi sia la progettualità condivisa tendente allo sviluppo dell’intero ciclo anche se viene avviata solo una prima classe.
La crescita dell’organismo scuola è soggetta a fasi di sviluppo, crisi, eventi di vario genere. Per la particolare natura dell’impulso sociale che si intende portare con una scuola steineriana è importante che nella vita scolastica venga continuamente vivificato l’aspetto spirituale, creando, con grande rispetto, occasioni e situazioni che possano incoraggiare i nuovi genitori ad approfondire le idee su cui si fonda la pedagogia steineriana. Anche questo fatto non va inteso strumentalmente. Una scuola steineriana, come ogni istituto per la vita spirituale, ha due finalità: una è quella specifica di diffondere ed attuare la pedagogia steineriana; l’altra è “la costituzione di un’isola culturale dalla quale calore e luce possano irradiare verso il futuro e dove vengano sviluppate forme sociali” (Lievegoed). Non meno importante è mantenere l’attenzione sempre desta sul rapporto tra sostanza e forma dell’esperienza sociale che si va sviluppando. È fisiologico che le forme sociali possano e debbano modificarsi in relazione all’evolversi della sostanza sociale costituita dalla costellazione delle persone coinvolte e dai fattori esterni.
Rischi ed errori possibili
Il fallimento di un’iniziativa Waldorf è un fatto grave e doloroso.
Per dare vita ad una iniziativa Waldorf è importante fare propri i presupposti conoscitivi ed operativi sviluppati dalla Federazione, dall’Associazione Insegnanti e Sole Luna Stelle. Questi presupposti sono dettati da un profondo lavoro meditativo e frutto dell’esperienza delle nostre realtà pedagogiche.
Spesso una volontà impetuosa esaspera la fretta di “realizzazione” là dove la realtà spirituale e sociale richiederebbe ancora tempo per la maturazione.
Nell’attuazione dell’iniziativa si incontreranno molti problemi di natura economica, tecnica, sociale e relazionale. Se l’iniziativa sarà sostenuta da individualità davvero pervase da un entusiasmo per l’ideale solidamente ancorato all’aspetto conoscitivo-spirituale, le molte ed ardue difficoltà che nella fase di attuazione si presenteranno internamente ed esternamente potranno venire superate; viceversa, un’iniziativa frettolosa o ‘superficiale’ si potrà trovare ben presto a corto di fiato, col rischio di dover cessare prematuramente.
Se si vuole fondare una realtà sociale vivente come una scuola Waldorf bisogna cercare di evitare da un lato la tentazione di essere presi dall’ebbrezza di gettarsi troppo presto in un fare esteriore frenetico che non sia sostenuto dalla forza scaldante dell’attività interiore e dalla conoscenza dei giusti principi, e dall’altro la tentazione di crogiolarsi pigramente in un’autoreferenziale attività di studio e di raccoglimento all’eterna ricerca della sicurezza del possesso di tutte le condizioni giudicate necessarie per partire e ‘sporcarsi le mani’ passando alla realizzazione dell’impresa.</div>