Nel documento allegato si trova il resoconto di un incontro durante il quale i colleghi delle Federazioni di altri paesi hanno illustrato le loro modalità di lavoro.
Partecipanti:
Italia: Roberto Maldone, Federazione
Fabio Fantuzzi, Federazione
Mario Conti, Federazione- Associazione Insegnanti
Sandra Alberti, Associazione Insegnanti
Donatella Randisi, Associazione Sole Luna Stelle
Carlo Patania, Associazione Sole Luna Stelle
Camilla Maggi, scuola Waldorf di Palermo
Anna Erede, delegata della Federazione italiana allo ECSWE
Germania: Bruno Sandhkühler, Walter Hiller
Svizzera: Thomas Homberger
Francia: Babeth Johnson
Olanda: Helmut Van Renesse
Svezia: Orjan Retsler
UK: Christopher Clouder, presidente dell'ECSWE
Nell'ambito delle riunioni ECWSE abbiamo pensato di richiedere ai colleghi esperti di altri paesi consigli sul modo di migliorare il funzionamento della nostra Federazione sia al suo interno che nei rapporti con le scuole. Alla riunione hanno partecipato i delegati sopra indicati.
Un primo argomento riguardava più precisamente come migliorare i rapporti tra amministratori e insegnanti all'interno della nostra Federazione. Si è presentata la situazione attuale caratterizzata da tre associazioni, di fatto piuttosto separate, con i relativi tre presidenti, la cui attività è abbastanza scollegata. La debolezza del collegamento si manifesta anche nel fatto che, malgrado la presenza nel C.d.A. della Federazione di 3 rappresentanti delle 2 associazioni, che dovrebbero assicurarlo, il loro operato è spesso sconfessato dai presidenti delle associazioni, per cui il lavoro non avviene nel modo più produttivo e lineare. Mario Conti ha preso lo spunto dalla differente mentalità e sensibilità di amministratori e insegnanti per evidenziare come sia difficile migliorare una struttura come l'attuale e porre la domanda se non sia necessario un inserimento più forte di insegnanti nella presidenza attuale della federazione. Ma prima di tutto è stato chiesto di conoscere come sono strutturate le federazioni dei vari paesi europei presenti.
Bruno Sandhkühler ha sottolineato che certamente mentalità e sensibilità di amministratori e insegnanti sono abbastanza diverse, ma che tale differenza diventa una ricchezza quando si riesce a comprendere ed impiegare al meglio, unendo le forze e integrando e interfacciando molto fortemente i singoli amministratori e insegnanti. La federazione deve avere anche competenze pedagogiche e includere insegnanti con poteri decisionali: a suo parere il meglio sarebbe cha l'Associazione insegnanti venisse sciolta. Non possiamo restare fissi ad una struttura rigida e immutabile perché la realtà e i problemi cambiano continuamente. "Molti mi chiedono cosa è la Scuola Waldorf, io rispondo che non esiste ancora!"
Babeth Johnson è entrata molto nei particolari per quanto riguarda la Federazione francese: essa è diretta da 3 persone che tutte sono o sono stati insegnanti, inoltre c'è un presidente che ha per lo più un ruolo di rappresentanza, firma, ecc. Ogni scuola esprime i suoi delegati nell'assemblea della federazione i quali anch'essi sono o sono stati tutti insegnanti. Ci siamo resi conto, specie nella situazione di pressione degli ultimi anni (accusa di settarismo, ecc.), che la comunicazione era insufficiente. Allora si sono organizzati seminari per insegnanti e genitori, riunioni e incontri per potersi formare nella comunicazione, anche in corrispondenza del fatto che in Francia è aumentata la richiesta di qualificazione. Abbiamo avuto aiuti dai Freunde der Erziehungskunst e così si è potuta avere una maggiore presenza di persone agli incontri di Parigi, e si è potuto andare nelle scuole prendendo contatti personali sul posto, e visitandole. Così pure dei consiglieri hanno potuto essere presenti al convegno Kolisko in Finlandia, in cui hanno imparato molto. All'interno della Federazione ci sono tanti circoli che si occupano dei diversi problemi.
Walter Hiller sottolinea che un tempo l'attività dei maestri si esauriva nel leggere gli scritti del Dottore, ma oggi non basta più, occorre aprirsi al mondo, partecipare ad ogni tipo di convegni, ecc. e ciò è del tutto conforme al pensiero di Rudolf Steiner di cui egli cita una frase: "la Scuola Waldorf deve vivere nel presente!". Ma tutti questi compiti si aggiungono a quelli che il maestro già ha e che sono molto pesanti e allora qui deve intervenire la federazione per aiutare e integrare: favorendo incontri, esperienze, ecc.
Gli strumenti concettuali non sono stati dati da Steiner per creare separazione, ma per aiutare a integrare. Il maggior pericolo è quando nelle nostre scuole qualcuno dice "So io come si fa, tutti gli altri sbagliano". Questo crea malattia. E' necessario collegare il lavoro all'interno delle nostre scuole con le discussioni d'attualità in ambito pedagogico. Steiner portava nel proprio lavoro e nelle proprie riflessioni ciò che veniva dalla cultura contemporanea.
Il ruolo del Bund è definito per esclusione: il Bund si occupa di tutto ciò di cui non si occupano le singole scuole.
E' bene pensare al ‘cosa', ma pensare anche al ‘come'. Il Bund cerca di creare le condizioni perché ciò avvenga.
Bruno Sandhkühler racconta la sua esperienza: in un primo tempo ebbe un'attività di insegnante poi passò nell'amministrazione della scuola di Stuttgart dove lavorò per 5 anni, allora notò la grande differenza di mentalità e che il punto di vista era totalmente diverso - si accorse di essere visto dagli ex colleghi come il male..-. Tornò poi all'insegnamento e di nuovo notò un gran cambiamento, infine assolse tutti e due i ruoli contemporaneamente. Pensa che tutti gli insegnanti dovrebbero svolgere anche un ruolo amministrativo, per qualche tempo. E anche gli amministratori dovrebbero insegnare, p.es. economia nelle classi superiori. Far sperimentare i diversi ruoli il più possibile, in modo da amalgamare gli uomini.
2- La Federazione italiana sente la necessità di sostenere le scuole in difficoltà (tutoring) e chiede lumi sul modo migliore per farlo.
Bruno Sandhkuhler vede un pericolo nell'intervento della Federazione perché esso può essere vissuto come un tentativo di controllo. E meglio segnalare la propria disponibilità e intervenire solo dietro richiesta della scuola. Ma sarebbe auspicabile che in ogni scuola gli insegnanti assistano scambievolmente alle lezioni.
Walter Hiller: Nelle 180 scuole del Bund abbiamo situazioni enormemente diverse, da scuole buone/ottime a catastrofiche, di conseguenza le modalità di intervento sono diverse. Conosco bene la situazione del Baden-Würtenberg, dove esistono 40 scuole. Nei casi gravi telefoniamo o scriviamo "abbiamo sentito che avete problemi, possiamo aiutarvi?" e li invitiamo alle riunioni del CDA del Bund. Spesso avviene che quelle scuole ci chiedono consiglieri e esperti; questi ultimi si recano da loro e sono da loro pagati. Uno di questi è Harslem, conosciuto anche qui a Palermo.
Thomas Homberger: nella scuola di Zurigo quando abbiamo cominciato ad assistere alle lezioni dei colleghi c'era molta paura, ma dopo 2 anni non è piu così: tutti ci invitano. siamo 4-5 insegnanti che visitano tutti i 50 insegnanti della scuola di Zurigo. E' assolutamente garantito che l'esito delle visite e dei colloqui personali rimanga assolutamente riservato. I colleghi si sentono presi sul serio personalmente e nasce un vero dialogo, assai costruttivo. E' meglio prevenire e non si deve aspettare che le cose degenerino al punto che i genitori si agitino, ecc.
Inoltre, all'interno dell'Arbeitgemeinschaft delle scuole svizzere, c'è un gruppo di aiuto, un gruppo di colleghi nominato dalla federazione. Se richiesto uno di essi si reca nella scuola richiedente la quale si assume il carico economico.
Helmut Van Renesse: anche noi abbiamo gli stessi problemi. La federazione organizza solo 2 incontri/anno con i genitori, il resto è tutto per gli insegnanti (un incontro/mese).
Orjan Retsler. Da noi la federazione è stata fondata 12 anni fa. Si sono chiesti rappresentanti di ogni scuola che attualmente si incontrano 4 volte all'anno per due giorni in scuole sempre diverse. 4 volte l'anno il board della federazione si riunisce presso scuole diverse e in tal modo si visitano ogni anno 8 scuole. Viene stampato un foglio informativo molto breve in modo da non impegnare eccessivamente nella lettura.
Rispondendo a una nostra domanda esplicita i vari presenti dichiarano che tutte le loro federazioni sono unitarie, e che nel Board gli insegnanti hanno una presenza maggioritaria e un ruolo direttivo - come conferma Hiller per il Bund delle scuole tedesche. Il Bund insiste perché i singoli insegnanti stabiliscano un legame globale con la scuola, dal bilancio al rapporto diretto col bambino.
In chiusura Christopher Clouder UK, presidente dell'ECSWE, afferma che il senso di una federazione è che le scuole abbiano successo. E' importante agire in modo non arrischiato, anche con piccoli passi, se necessario.